Vorrei ma non posso …

Ascoltavo la nostra musica

e le luci dal cielo,

sono scivolate nei miei occhi,

troppo piccoli per trattenerle,

non abbastanza grandi da confinarle.

Ho scelto la strada del non ritorno,

quella della sofferenza interiore …

ho scelto di amarti in silenzio.

Amore senza futuro ma vero!

Dove le parole sono sostituite,

dalla dolcezza di uno sguardo,

dal piacere di un contatto fugace,

dal dolore di una lunga, inutile attesa.

Ho scelto io, di vivere quest’emozione,

a te, non chiedo nulla . . . dai già tanto!

© Copyright 2011 Raffaele Spera. All rights reserved.

La scelta

Immagini spaurite nelle prime luci della notte

pensieri che lentamente sfumano

desiderio che ascende alle alte vette dei ricordi

questa è la sintesi di un’anima che muore

guardando quello che ha desiderato ma non ha.

La vita è fatta per chi ha il coraggio della realtà

per chi ha la forza di cancellare i ricordi

guardando la  strada che  percorrerà.

Una strada nuova dove la certezza

è figlia della tenerezza e non dell’insicurezza

dove l’amore è un tenero bocciolo

e non ancora un fiore

dove la verità è il sintomo della mancata serenità.

Accettare senza reagire perché nulla puoi

contro chi non vuole cambiare

non è vigliaccheria ma forza della disperazione

che ti porta a valicare l’impossibile

e porre fra te è il passato la più coraggiosa delle azioni

indegna per i sentimenti … la scelta

fra la verità, la realtà e la sua libertà.

Raffaele Spera

© Copyright 2011 Raffaele Spera. All rights reserved.

Recensione:

Un’altra poesia del dottor Spera.

Una sintesi di un percorso doloroso, univoco e inevitabile, la consapevolezza che la coscienza nulla può contro le credenze, le paure, la lacerazione dell’ego sull’amore quando questo, oramai vinto dalla continua esasperazione dei dubbi e della tristezza, abbandona l’animo e muore e con lui l’anima.

Allora, dopo notti insonni a inseguire ricordi, mentre sogni ciò che poteva essere e non è stato e ti tormenti per le tue colpe forse vere forse autoinflitte, per trovare un perché, un motivo vero, quando a un certo punto qualcosa o qualcuno ti dice da dentro di te, che tu hai diritto a vivere. Ritrovi dunque lucidità e autostima e anche se col cuore a pezzi decidi di vivere, di trovare un senso, alla tua vita. Comprendi che tu hai il dovere di esistere, di gioire del dono più bello che l’universo ti ha fatto: il dono di vivere in pace, in armonia con te stesso e con tutto ciò che ti circonda.

E  ti domandi se davvero vale la pena di lottare per qualcosa che cerchi a tutti i costi di avere qualcuno che in realtà forse, non hai più o non hai mai avuto. Anche perché nessuno ha mai avuto nessuno, solo un’illusione, un gioco crudele di credenze, immagini stereotipate che ti arrivano dal mondo che non è altro che una proiezione del tuo bisogno di amore, di considerazione di certezze, voglia di tenerezza. Il poeta descrive con semplicità disarmante lo stato d’animo di coloro che, decidendo di porre fine al sogno più grande della loro esistenza,  fanno violenza persino alla loro anima per disperazione e  spirito di sopravvivenza. Cercando oltre la strada ciò che il futuro potrà riservare loro, inconsapevoli del fatto che ciò che si lascia di irrisolto ci perseguiterà nell’eternità. La  mente troppo spesso “mente”. Mostrandoci ciò che aneliamo di più e non ciò che veramente è nostro, noi stessi. Conosci te stesso recita una massima filosofica,  conosci l’assoluto divino , quale che sia il tuo credo…  ma ama te stesso… perché in questo malfunzionante e malato piccolo sasso azzurro disperso nell’universo chiamato terra, sei tutto ciò che ti resta.

Il dovere di un uomo non è perdersi nell’illusione, leggo e traduco dalla poesia di Spera, non importa se generata da lui stesso o da chi vive con lui un percorso, bensì di conoscersi, accettarsi e amarsi. Solo allora l’uomo potrà diventare amabile e brillare di luce propria.

Una bella lettura, com’è nello stile del poeta partenopeo, complicatissima nella sua lineare semplicità, sofferta, mai coinvolta, in alcuni tratti trapela il pathos nel quale ognuno di noi un po’ s’identifica e si lascia trascinare nel vortice delle dolci malinconie e dei  pensieri teneri di ciò che abbiamo perduto per immaturità ed eccessivo coinvolgimento. Anche se personalmente io credo che in amore ogni misura, ogni freno, ogni riflessione ed ogni atteggiamento  sia inutile. L’amore è coinvolgimento, è passione travolgente, è un fiume in piena dal quale non puoi che lasciarti  trascinare. Se non farai così non saprai mai chi sei veramente.

Per concludere, faccio un elogio al  bravo chirurgo e amico fraterno Raffaele,  esortandolo ed incoraggiandolo a scrivere ancora così come gli viene,  con semplicità  e sensibilità estreme, dal suo cuore.

Alessandro Sicuro

http://alessandrosicuro.wordpress.com/

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Published in: on 1 settembre 2011 at 15:48  Comments (8)