Tu sei la dispensa piena,
la tavola imbandita, la ricca cantina
la frutta candita.
Tu sei l’universo infinito,
la speranza perduta e poi ritrovata,
la parte dolce della vita.
Tu sei la scodella di latte
il biscotto fragrante,
la telefonata amica
il sussurro dell’amante.
Tu sei la vita
il tempo perduto
sei il vissuto
che non ho mai avuto.
Sei l’onda che carezza la sabbia,
la strada che accompagna il passante
l’olio che condona il peccato
la pace che sconfigge la rabbia.
Sei l’infinito oltre l’orizzonte
la porta di accesso oltre il limite,
la scelta difficile
l’impossibile che sa diventare reale.
Sei la voce che udivo di notte
tra lenzuola sudate e preghiere,
sei la luce che abbaglia il mio sguardo
la purezza che arriva in ritardo.
Tu sei la luna nel pozzo
un sogno infranto
un desiderio mai vissuto
l’aurora equatoriale.
Sei il castello di carte che aspetta l’uragano,
il giocattolo rotto che chiede attenzione
il vagone arrugginito di fronte la stazione
la richiesta d’aiuto urlata da lontano.
Tu sei il bisogno di evasione
la libertà di scelta
il sentimento desiderato
la voce di un’anima che grida il mio nome.
Tu sei tutto quello che non è reale.
© Copyright 2019 Raffaele Spera. Annamaria Pollina. All rights reserved.