All’insegna del dolore interiore

amore-profondo

Un estate vola via,

e con essa la vita mia,

portando con se,

 qualcosa di me.

Un attimo del tempo,

 una pausa della vita,

il mistero più grande,

di questa realtà infinita.

Cerchiamo risposte,

ai nostri errori,

ma non  poniamo limiti,

ai nostri dolori,

ogni volta che affrontiamo la conoscenza,

schiava della reminiscenza.

Vorrei vivere per amare e gioire,

senza correre fra gli anfratti della falsità,

dove in nome dell’estremo,

tutto ci appare sereno.

Confondiamo il sesso con il piacere,

i sentimenti con gli avvenimenti,

senza gioire della scoperta,

di una nuova storia,

dove la vera gloria,

non è il vivere l’amore senza rigore,

senza progetti e mete,

che ne inficiano il potere,

ma di far rinascere ciò che non muore,

quando una storia si chiude,

all’insegna del  dolore interiore.

© Copyright 2016 Raffaele Spera. All rights reserved.

 

Dolore interiore.

 

 

Vaga il mio pensiero,

errando, nell’altrui mistero,

guardo, disperatamente l’ignoto,

e spesso amo confondermi in esso.

Il mio non è un rifugio,

ne un desiderio voluto,

ma solo la necessità,

di chi non vuole disperare, del suo vissuto.

Io non posso condannare, l’altrui pensiero,

a me non tocca la sorte, del giudice altero.

Una foglia, si lega al ramoscello,

e da lui attinge,

il carico del suo nutrimento,

come un bimbo, si lega alla madre,

e attraverso il cordone, da lei si nutre.

Quando crescendo, un di, qualcuno

taglierà il legame della vita,

avrà solo realizzato,

il frutto della sua fantasia.

Un figlio s’incarna nella madre e nel padre,

la prima per il suo nutrimento fisico,

il secondo per il suo nutrimento interiore.

Avrà ragione dei pesi di ogni legame,

solo quando avrà capito,

che non c’è amarezza più forte,

 del dolore interiore.

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