Ha un’altra identità.

Ha un’altra identità.

Viaggio in ascesa,

 l’opposto di una vita,

vagano le mie parole,

per raggiungere il tuo cuore,

mentre i miei baci,

carezzano le tue labbra.

Vivo così questo sogno,

in cui mi appari, come un angelo,

puro del tuo candore,

calda dei tuo umori,

che avidamente, conservo in me.

Vivo nel ricordo, di una notte,

in cui ho scoperto, che le nuvole,

che credevo, il mio tetto,

sono in realtà, il letto,

dove tu, soggiaci e ti riposi,

quando esausta, del piacere dei sensi,

ti lascia andare via,

al gioco più ambito e ricercato,

fra due amanti …

 quello di essersi sfiniti,

dopo essersi compiaciuti.

Un sogno dove vivere,

anche se solo, per un attimo,

un emozione della vita,

vietata dalla realtà,

in cui l’angelo,

 che vive nei miei sogni,

ha un’altra identità.

© Copyright 2013 Raffaele Spera. All rights reserved.

Ormai schiavi della loro realtà.

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Un tuffo nel vissuto, mai goduto,

un attimo in cui, qualcuno ha sperato,

che perdersi,  equivale a ritrovarsi,

ma purtroppo non è così.

A noi umani,

non ci è dato rivivere il perduto,

non l’abbiamo capito,

non l’abbiamo meritato,

e giustamente perduto.

A noi umani ci è dato vivere,

dei ricordi del passato,

quando da essi,

 non abbiamo tratto la verità,

cui oggi ci condanna la realtà.

Tutto può essere ribaltato …

vero, ma tutto ha un suo prezzo,

che non sempre,

ne giustifica, la scelta e l’operato.

Ognuno ha dato, della sua vita un tratto,

ognuno ha vissuto il suo misfatto,

ognuno sa cosa nasconde la verità.

Amare è sempre il piacere di dare,

mentre vivere è quello di gustare,

ma non per me, che amo,

regalando la mia anima,

in cambio dell’incomprensione,

linciaggio morale e delusione.

La mia vita è la mia condanna,

e non voglio trascinare nessuno,

nel baratro della mia esistenza.

Il sole sorge all’alba, la luna la sera,

il ciclo della vita è questa,

perenne altalena …

per pochi la notte è sovrana,

e fra i pochi ci siamo noi due,

anime inebriate dall’illusione,

che ritrovarsi, possa significare ,

rivivere emozioni mai godute,

per le scelte, non da me … volute.

Se un dì, ho vagato e cercato,

il calore di un corpo,

che poi si è rivelato vuoto,

inutile, stupido,

anche se nel tempo ha capito,

nulla è mutato.

Il suo errore più grande,

è stato perdermi, non cedermi.

Il tuo errore è parziale e surreale,

dovevi liberarti del giogo familiare,

e respingere, quello che loro,

investono in valore,

non definendolo,

col suo giusto nome … timore.

Alla fine, è stato solo un ricatto morale,

dove chi ha pagato,

per le loro assurde scelte,

sono due anime pentite, della loro verità,

ormai schiavi della loro realtà.

© Copyright 2013 Raffaele Spera. All rights reserved.

Non ci sei più.

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Voglio della mia vita,

amare i risvolti, degli angoli smussi,

per cercare nelle pieghe,

cosa ancora, riserva per me.

La mia non è una speranza,

cui aggrapperei l’ignoranza,

l’illusione della percezione,

di un sogno che si avveri,

per scoprire i miei misteri.

Oggi mi sono fermato,

 e per un attimo ho sognato,

da troppo  non vagavo,

lontano dalla mia realtà,

da troppo sfuggivo,

volutamente alla verità.

Ho urtato contro la tua innocenza,

ho conosciuto la tua coscienza,

ho vissuto, per un attimo,

 la tua incertezza,

ma ho capito, con fermezza,

che l’amore non è un mistero,

solo un cristallo di vapore …

caldo per il suo tepore,

ardente quando è sconvolgente,

suadente quando è pertinente,

alla coppia, agli amanti,

non inteso come concubini,

ma genuini, veri e d’anima affini.

Un vapore per la sua seriosità,

per la sua vischiosità,

 in quei attimi,

in cui gli umori s’uniscono,

i corpi s’avvinghiano,

 in cui le virtualità, vibrano nella realtà.

La sua delicatezza è pari,

alla sua fermezza,

 saggia, decisa, concisa,

l’ondeggio dei corpi,

alla ricerca dell’univoco piacere,

che da all’amore il piacere di vivere.

In quel sogno c’eri tu,

 e solo adesso m’accorgo

che non ci sei più.

© Copyright 2013 Raffaele Spera. All rights reserved.

Il tempo cui l’amore … veglia sugli amanti.

Amo di te, quello che non ho,

ma tanto desidero,

come baciare, quel bocciolo di rosa,

che ti hanno adagiato sul viso,

sfiorare, con una piuma, la tua pelle,

per cogliere con lo sguardo, ogni suo fremito,

rubare, anche se per una manciata di secondi,

lo splendore dei tuoi occhi,

inebriarmi del profumo dei tuoi capelli,

che renderei docili, con le mie carezze,

per poi gustare il nettare proibito,

dove la venere, pudicamente,

copre con la sua mano,

non per custodire o proteggere,

ma per prepararla al piacere,

da gustare con chi, abilmente,

sta avvolgendo, la tua anima,

con la coltre della sua seduzione.

Questi sono i pensieri che leggo,

in quell’anima proibita,

dove l’accesso non mi è negato,

ma solo condizionato,

dove le emozioni si vivono,

per il tempo cui l’amore … veglia sugli amanti.

© Copyright 2012 Raffaele Spera. All rights reserved.