Vorrei viverti senza immaginarti

 

Vorrei avere il tempo che non ho

quello per dirti cosa provo e sento per te,

per raccontarti dei sogni che non ho mai vissuto,

del significato del perduto.

Vorrei farti ascoltare chi ti parla,

chi ti aspetta, chi ti cerca,

nei pensieri sparsi nelle pagine di un libro,

che non ho più la forza di scrivere,

perché ho perso la voglia di vivere,

la penna che guida ogni mia azione.

Vorrei viverti senza immaginarti.

 

© Copyright 2019 Raffaele Spera. All rights reserved.

Dove tutto era stato violato

index

 

Quando l’ultimo attimo di vita,

sarà ancora mio,

un pensiero sarà ancora tuo,

sappi che non smetterò di viverti,

sin quando avrò bisogno di te,

che sei il senso dei miei perché.

Vedrò in quell’attimo,

la fuga dei ricordi,

che come onde del mare,

si rincorreranno,

senza un attimo di sosta.

Vivere attimi d’amore,

spoglia la mia anima,

dal nudo dolore,

rincorrendo la meta più ambita.

Scivolano le mie dita,

sulla tua pelle,

alla ricerca di nuove sensazioni,

per regalarti nuovi sospiri.

Scriverò con una penna speciale,

i nomi più belli,

che ti ho donato,

ogni volta in cui ho capito,

che carezzare è il primo modo di amare.

Io non voglio rubare i tuoi sentimenti,

tu non devi vivere di pentimenti,

ogni attimo mio sia tuo,

come le parole che ti rubo,

ogni volta che ti bacio,

sfiorando le tue labbra,

con la mia umida lingua.

Voglio preparare ogni anfratto,

senza renderlo astratto ma reale,

perché l’amore si vive,

 e non si sogna come un bisogno.

Lascia che ti scriva cosa sia amare,

rendendo talamo dell’amore,

ogni luogo in cui siamo liberi di dare,

ognuno quello di cui sa amare.

Il male minore è il colore,

sbiadito dal tempo,

che non attinge più nei sentimenti,

ma nei suoi pentimenti.

Vivimi, senza sosta,

senza aspettare che il tutto,

sia la posta da pagare,

 per rendere unico questo colore,

dove i nostri corpi, fusi in un abbraccio,

si chiudono conoscendo il volere,

di due esseri lasciati e amati,

da una nuova anima,

rinata dalle ceneri del passato,

dove tutto era stato violato.

© Copyright 2016 Raffaele Spera. All rights reserved.

 

Un attimo vissuto e lasciato al vento

CLESSIDRA

Volano le pagine del mio libro,
la mia penna non scrive più,
la mia mano è stanca,
di lanciare messaggi,
guardo in faccia la realtà,
e realizzo che nulla più, ho da fare,
solo arrendermi ed aspettare,
che l’ultimo granello della clessidra,
raggiunga il suo deserto.
Se ogni granello è un pensiero,
la mia non ne ha più,
esaurendo le speranze,
ho ucciso l’illusione,
quella di un essere,
che gridava al tempo,
tutto il suo tormento,
per non aver mai vissuto,
ma solo offerto all’altrui,
ogni piacimento.
Se vivere è assistere alla propria,
sconfitta morale,
al suicidio dei sentimenti,
non sull’altare dei pentimenti,
ma contro chi non sa capire,
che vivere non è assorgere,
alle prime luci del mattino,
una maschera nuova,
con l’impronta del sorriso.
Vivere è godere ogni attimo,
di compiacersi per la propria realtà,
non sperare che qualcosa accada,
e questo non è segno di viltà,
per chi ha combattuto contro l’ipocrisia,
di coloro che gli sono stati accanto,
solo per soddisfare la loro bramosia.
Vivere è la storia senza tempo,
di chi ha fatto del momento,
un attimo vissuto e lasciato al vento.

Sulle pagine della vita.

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Una pagina bianca, è il foglio della vita,

una carta alquanto strana,

che ti consente, di scrivere e cancellare,

le parole di cui vivi.

La gomma, è fatta dalla tua volontà,

la penna, dalla tua voglia di vivere,

la carta, dai tuoi sogni,

stropicciati dalla realtà,

ripiegati e poi ripresi,

nella speranza, di vederli realizzati.

Questo libro, senza numeri,

ma con tante pagine,

vuole raccontarsi, a chi lo sa leggere,

vuole aprirsi, a chi lo sa apprezzare,

perché non sempre leggere,

ha un suo valore.

Le parole, da tempo sono note,

che trasmettono sensazioni,

adagiate su una sorta, di nuvola bianca.

Esse servono, a descrivere le nostre emozioni,

servono a narrare, le nostre sensazioni,

servono a trasformare, il dolore in amore,

perché non c’è amore, che non nasca dal dolore.

Vuoi tu, la vita viverla, oppure rincorrerla,

attraverso i sogni, le false illusioni,

attraverso il tempo, mendace corruttore,

che cerca di lenire o gioire,

semplicemente aspettando,

che il desiderio sia l’ultimo a fluire.

Il desiderio di vivere, di dare,

quello di amare e ricevere,

è la forza arcana, che stira queste pagine,

che adagia le parole, su queste pagine,

la reale verità, è quella che racchiudiamo,

nella nostra intimità,

dove nessun segreto,

 potrà mai essere violato,

se non saremo noi a sacrificarlo,

 sulle pagine della vita.

© Copyright 2013 Raffaele Spera. All rights reserved.

La parola … amore.

Io, cerco di esserti vicino,

nella unica realtà, che mi consente,

di superare una distanza,

vista, la lontananza che ci separa.

A me non  appagano le parole,

consegnate al vento, non bastano

le tue immagini, di mio gradimento,

le labbra mie, cercano le tue,

e non posso baciare il tempo,

sperando di vivere, quel momento,

allora affido a te ogni verità,

 e i miei attimi di sgomento,

quando, mi appari più lontana della realtà.

Ammiro la tua anima,

racchiusa in questa immagine,

che fa di te una divinità,

per l’estrema bellezza e la naturale sincerità.

Il tutto ancor non mi appaga

ed ecco che decido di trasformare,

i miei pensieri, in parole,

affinché conducano a te,

il dolore di questo momento,

che vivo in silenzio

per non svegliare in te, un turbamento.

Un foglio, una penna, potrebbero bastare …

per descriverti, quanto sia difficile amare,

una donna lontano da me, con il suo corpo,

ma dentro di me in ogni attimo,

che congiungo, il mio respiro ad un battito.

Io non so scrivere d’amore,

ma voglio provare, a descriverti il mio dolore,

non certo per notare, una tua espressione,

vincolante la mia sofferenza,

ma solo unire, il mio pensiero al tuo,

attraverso delle semplici parole,

che sappiano descrivermi,

 la parola … amore.

© Copyright 2012 Raffaele Spera. All rights reserved.