Ho sempre creduto che sanità,
fosse una delle più belle realtà,
fermamente ho voluto,
e raggiunto il mio scopo.
Ho abbracciato la vita, sfiorato la morte,
soffrendo quando la dama nera,
ha vinto la sua battaglia.
Il tempo, nemico dell’esistenza,
mi ha condotto oltre la soglia,
e da utente, sofferente, oggi sono approdato,
in un luogo dove ho riposto le mie speranze,
ho affidato a loro il mio corpo,
e devo ammettere,
che anche se non ancor guarito,
ho conosciuto un volto nuovo,
dove ogni sacrificio e accolto con buon viso,
a loro basta un grazie e si sentono ricompensati.
I fanti della guerra per la vita,
esseri asessuati educati e galanti,
che all’arroganza rispondono, con eleganza.
Essi sono in pochi e direi troppo pochi,
per i corpi loro affidati.
Li ho osservati tutto il giorno,
per loro non esiste la parola sosta,
volano senz’ali in quel corridoio,
per entrare nelle varie stanze,
e mediare con parole dolci,
azioni e in nessun caso reazioni,
alle numerose inutili chiamate,
di chi è solo e cerca conforto,
nella loro visione e nelle loro parole,
oltre le meticolose cure,
con cui trattano i pazienti,
al pari fossero loro parenti.
Questi angeli senza ali,
senza tracotanza ne arroganza,
io dedico questa poesia,
il cui titolo racchiude la loro dignità,
la loro umiltà,
per aver sposato con abnegazione,
un valore di altissimo impegno.
Lenire la sofferenza con le parole,
le carezze e le tenerezze,
è come combattere con un nemico armato,
mentre voi siete solo animati,
dal vostro amore per il prossimo.
Vi ho annoverato fra i mie ricordi più belli,
perché voi siete gli angeli del sorriso.
© Copyright 2015 Raffaele Spera. All rights reserved